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"Questo è il libro della mia ostinata ricerca dell'altrove, per incapacità di consistere con agio nella via proposta dal contesto e per nostalgia di un tempo anteriore, non asfissiato dagli ordigni implacabili del reale e razionale. Il paese delle origini non è l'altrove, che non sarebbe tale se fosse localizzabile nello spazio come nel tempo, ma ne rappresenta una possibile figura, rinviando a un ritmo originario non ancora sommerso dalle vicende dell'esistenza e dalle determinazioni della cultura vigente. Non saprei definire il genere letterario di un lavoro come questo, non racconto, non saggio, non confessione, non resoconto ideologico ma un po' tutte queste cose insieme. La materia è spartita in due filoni separati ma intrecciati tra loro, a capitoletti alterni, uno di tipo esistenziale, come rivisitazione dei momenti critici di un vissuto all'insegna dell'impossibile adattabilità al mondo dato, e quindi sempre ansioso di alternative, l'altro strettamente culturale, dedicato alle scelte intellettuali coerenti con tale stato di perenne insoddisfazione rispetto all'attualità vincente." (Elio Gioanola)